La pomice è considerata come il miglior inerte sul mercato, grazie ai processi di lavaggio e setacciatura garantisce un’ottima presenza di micropori, ottima aerazione e capacità di incrementare l’apparato radicale nella parte più importante di esso, ovvero i capillari radicali.
Questo substrato è povero di nutrienti,sono infatti i programmi di concimazione attuati dai bonsaisti tramite la somministrazione di concimi a rendere disponibili i macro e micro nutrienti necessari al fabbisogno della pianta.
Il supporto offerto da questo substrato è valido e particolarmente utile soprattutto nella miscelazione con altri substrati di importazione, quali akadama, kiriu e kanuma, ed è proprio con questi (la cui percentuale in miscela non supera mai il 40%) che si ottengono i migliori risultati in termini di radicazione e irrobustimento delle stesse radici.
Tuttavia, l’utilizzo della “pomice per bonsai” tal quale è sempre consigliato in casi di coltivazione di esemplari Araki, o meglio ancora nella trattazione di apparati radicali infetti da agenti fungini di marciume.
Ideale per la prevenzione di funghi agenti di marciume radicale, è infatti considerato un potente preventivo nei confronti dello sviluppo di funghi agenti di marciume radicale.
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