Consiste nel raccogliere piante dall'ambiente esterno.
Il vantaggio di questa tecnica è che si sceglieranno piante quasi pronte al bonsai.
Andranno privilegiate piante con un tronco sviluppato e una buona struttura.
Il metodo però ha delle controindicazioni.
La raccolta in natura (montagna) comporta tre generi di problemi. Il primo si chiama forestale, ma a volte lo si risolve chiedendo il permesso di epiantare personalmente cerco di raccogliere dando nell'occhio il meno possibile.
Il secondo si chiama espianto togliere una pianta in montagna può essere veramente difficoltoso tanto che spesso rinuncio se vedo che la pianta ha poche probabilità di sopravvivere.
Il terzo secondo me fondamentale, è il periodo di raccolta, scegliere il periodo giusto aiuta molto di più di tanti accorgimenti attuati per fare attecchire la pianta. Dire un periodo preciso dell'anno non è sufficiente per individuare il momento giusto. Il momento giusto è quando in quella determinata zona le piante cominciano a muoversi. Se sul Verghereto possiamo raccoglire i pini a fine metà aprile a Passo Coe (Folgaria) nel medesimo periodo c'è ancora un metro di neve.Quanto detto sopra vale per tutte le specie. Per alcune: querce, frassini, biancospini, carpini anche l'autunno è ottimo qundo le piante stanno finendo di perdere le foglie, questo periodo ci offre anche un'altro vantaggio con le quercie: possiamo raccoglierle aspotrtando quasi completamente la vegetazione e quindi abbiamo una pianta molto più piccola da portare.